“Se il fascismo va di moda. L’estremismo di destra e i giovani” (Futura Editrice) è stato presentato nel 139esimo incontro della rubrica “Dialoghi, la domenica con un libro”. Si sono confrontate Marielisa Serone D’Alò (filosofa ed ideatrice di contenuti audiovisivi) e le autrici, Lara Ghiglione (sindacalista, criminologa e saggista) e Vanessa Isoppo (psicologa – psicoterapeuta e specialista in criminologia forense.
Serone D’Alò ha detto che “quello che mi è sembrato da subito rispetto alla composizione di questo testo è la sua natura di punto di incontro tra una ricerca e una sorta di breviario. Ci troviamo nella situazione nella quale le giovani generazioni sembrano rivelare una fascinazione per l’estremismo di destra. Il giornalista Paolo Berizzi introduce il lavoro con uno scritto breve e molto chiaro, in cui sottolinea il ruolo dei giovani di cerniera tra passato e presente. Importante è che le autrici abbiano affrontato il tema di cosa possano fare le donne in questi contesti, per loro questo periodo storico può rivelarsi peggiore rispetto ad altre categorie e realtà”.
Ghiglione ha spiegato: “Abbiamo ravvisato nel nostro Paese una situazione molto preoccupante, specialmente dopo l’assalto nell’ottobre dell’anno scorso alla sede della Cgil. Quell’atto di squadrismo aveva connotati tali che ci hanno indotto a fare approfondimenti: la protesta legittima contro i provvedimenti di protezione dalla pandemia nascondeva altro. Anche altri episodi ci hanno spinto a provare a capire perché il nazifascismo attrae i giovani. Pericolose le conseguenze sulle donne, che in questo contesto e subcultura sono costrette a lasciare tutto per avere un ruolo da gregarie: va chiarito infatti che alcuni diritti conquistati dal femminismo non sono acquisiti una volta per tutte”.
Isoppo ha sottolineato: “Ho sempre pensato che in Italia sia mancato un percorso simile al processo di Norimberga, di individuazione di responsabilità e colpevoli. Per noi è stato fondamentale leggere Berizzi, che introduce il nostro lavoro, perché non la manda mai a dire, è un partigiano moderno e ci ha aiutato in alcune connessioni: vedere le immagini dell’assalto alla Cgil mi ha molto toccato, mi ha ricordato gli episodi di neofascismo nel calcio, un tema da lui affrontato. Gli hooligans erano gruppi neofascisti e ancora oggi alcune tifoserie, come quelle del Verona, si rifanno a quel contesto. Abbiamo degli importanti esempi di resistenti anche tra i giovani e giovanissimi, che agiscono anche attraverso le parole che sono fondamentali”.
La registrazione del dialogo è disponibile qui.
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