“Le voci di protesta dei partiti della maggioranza sulla direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici sanno di arma di distrazione di massa oltre che, come già emerge dalle parole del ministro Salvini, di ammissione di impotenza e di irrilevanza. Non si mettano le mani avanti: il governo entri nel processo decisionale e non subisca le scelte di altri”: lo dichiara Michele Fina, senatore del Partito Democratico, componente della Commissione Ambiente.

Per Fina “il provvedimento in discussione pone alcuni punti critici, tuttavia non è con la politica dei no che faremo dei passi avanti, piuttosto il governo si impegni per modificare il testo. Occorre smontare false voci che stanno circolando: gli edifici storici sono esentati dalla normativa, e non vi è alcun obbligo di vendita o divieto di acquisto. Mi chiederei piuttosto come fare per riqualificare l’enorme parco immobiliare vetusto del nostro Paese abbassando le bollette energetiche delle famiglie. La risposta in realtà esiste già e questo governo sta tentando di smontarla, senza neanche peraltro riuscire ancora a risolvere la grave vicenda dei crediti incagliati: si chiama superbonus e ha già permesso la realizzazione di oltre 350mila interventi su un totale di 14 milioni di abitazioni. Perché non modularlo in modo selettivo riportandolo al 110% per le famiglie a basso reddito e per gli edifici con classe energetica peggiore? Il governo deve aiutare le famiglie che versano in povertà energetica, non lasciarle in case vecchie e con bollette insostenibili”.