Oggi Teramo si è svegliata con una vergognosa aggressione ai danni di Luca, sostenitore di Gianguido D’Alberto: ha trovato sotto la propria cassetta postale un cartello che recita “qui ci abita un frocio che vota D’Alberto”.
Un atto che ricorda certi segni apposti sulle porte, certi cartelli appesi fuori dalle attività commerciali, certe leggi che assecondavano un principio bestiale: quello per cui se non appartieni ad una genia, ad un genere, ad una classe, ad una etnia sei escluso, se non recluso e a volte ucciso. Per dire no bisogna non solo resistere, ma andare a votare, scegliere che al governo delle città dei territori ci siano persone libere che fanno comunità.
Con tutte e tutti. Per tutte e tutti.
Inviamo alla persona vittima di questo vero e proprio atto intimidatorio la nostra solidarietà e la certezza che saremo sempre sempre sempre presenti, al fianco della comunità LGBTQIA+, al fianco di chi vuole solo poter vivere la propria vita in santa pace.
Michele Fina, senatore, segretario regionale Pd Abruzzo
Marielisa Serone D’Alò, responsabile diritti e politiche di genere Pd Abruzzo
Quirino Crosta, responsabile Dipartimento diritti civili Pd Abruzzo
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