Fina ha spiegato che si tratta del “secondo giallo che segue le vicissitudini del maresciallo Tanchis. Questo romanzo prosegue il precedente, nasce dal lavoro di un anno. Sono ambientati alla Maddalena, in un omaggio ripetuto al luogo di provenienza dell’autore. E’ molto presente l’ironia, che fulmina sin dall’inizio. Ci sono ingredienti che funzionano come lo sguardo disincantato di chi indaga e l’interazione tra i personaggi governata dal motto di spirito. Torna la figura di Garibaldi, in particolare il suo rapporto con la Maddalena, così come sono importanti il ruolo dei bambini e l’utilizzo delle espressioni dialettali”.
Lioni ha detto: “I protagonisti, la location e il periodo storico sono gli stessi del primo libro. Questo è ambientato un anno dopo. Credo che in generale sia giusto raccontare ciò che si conosce, nel mio caso l’arcipelago della Maddalena. Credo inoltre che le isole si prestino particolarmente: sono luoghi dell’immaginario, evocano metafore e archetipi spesso diversi tra loro, sono altrove per definizione. Ho pensato che questo pugno di scogli di frontiera tra la Sardegna e la Corsica a metà dell’Ottocento meritasse di essere raccontato. Poi chi è cresciuto alla Maddalena ha anche la chiave di lettura di potersi riconoscere. Ho cercato in ambedue i romanzi una scrittura che mantenesse un elemento di leggerezza, di guardare tutto da un’angolatura che può strappare un sorriso, che non vuol dire fare una narrativa consolatoria. In questo romanzo si intrecciano le storie e la Storia, impersonata dalla figura di Garibaldi che all’epoca era una vera e propria rockstar, che allo stesso tempo alla Maddalena faceva una vita molto semplice. Questo fa sì che in questi luoghi ci sia un substrato di aneddoti custoditi da ogni famiglia. Ho cercato di fare un lavoro di ricostruzione storica il più affidabile possibile: il periodo è interessante e affascinante, caratterizzato da un’Italia giovane e inquieta. Il contesto offre ulteriori elementi di fascino, nell’arcipelago c’era una vera e propria comunità meticcia che parlava una babele di dialetti. I protagonisti principali sono tutti realmente esistiti, vivevano o passavano dalla Maddalena in quel periodo”.
La registrazione del dialogo è disponibile qui.
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