Al Sindaco di Pescara, Carlo Masci
A Marco Alessandrini, già Sindaco di Pescara
Gentile Sindaco, Caro Marco
desidero innanzitutto esprimerVi il mio profondo dispiacere per l’impossibilità ad essere con voi a causa della sovrapposizione dei lavori d’Aula con le celebrazioni in memoria di Emilio Alessandrini, che il 29 gennaio 1979 venne tragicamente assassinato dalla violenza terrorista. Nonostante la mia assenza fisica, voglio comunque rendere rendere omaggio all’esemplare figura del Giudice Alessandrini, al suo impegno straordinario per la giustizia e la verità.
Lo scorso anno, intervenendo in Senato, ho richiamato le toccanti parole di Walter Tobagi, che descrivevano Alessandrini come il “prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare, perché non combina sciocchezze.” Una descrizione che non solo racchiude il rigore professionale e la dedizione, ma anche la profonda umanità e l’esempio che rappresenta per tutti noi.
A testimonianza della profondità del suo pensiero e della sua straordinaria sensibilità politica, vorrei in questi giorni di ricordo riportare una sua riflessione, pubblicata sull’ “Avanti!” il 26 gennaio 1979, appena tre giorni prima della sua tragica scomparsa:
“Non è un caso che le azioni dei brigatisti siano rivolte non tanto a uomini di destra, ma a progressisti. Il loro obiettivo è intuibilissimo: arrivare allo scontro nel più breve tempo possibile, togliendo di mezzo quel cuscinetto riformista che, in qualche misura, garantisce la sopravvivenza di questo tipo di società.”
Queste parole rappresentano un messaggio di assoluta salvezza morale, di straordinaria lucidità politica e giudiziaria, e ci consegnano una riflessione profondamente attuale. Emilio Alessandrini aveva colto con chiarezza come la tutela del sistema democratico si fondasse e si fonda tutt’ora sui suoi pesi e contrappesi, e sul ruolo essenziale di quei “cuscinetti riformisti” capaci di garantire equilibrio e dialogo nella società.
Il suo sacrificio ci richiama al dovere di proteggere questi principi, di preservare la giustizia come fondamento della vita democratica e di impegnarci nella difesa dei valori di libertà, uguaglianza e solidarietà che rappresentano il cuore della nostra Costituzione.
Sono e dobbiamo essere tutti grati a Marco Alessandrini che si impegna per questo, da avvocato e nelle cariche pubbliche ricoperte, al Comune di Pescara, all’Associazione Nazionale Magistrati e a tutte le istituzioni che promuovono il ricordo di Emilio Alessandrini. Questo esercizio di memoria è un atto non solo doveroso, ma necessario, affinché le giovani generazioni possano conoscere e interiorizzare l’eredità morale e civile che ci ha lasciato.
Voglio manifestarvi tutta la mia disponibilità a collaborare per future iniziative volte a ricordare il Giudice Alessandrini e a riflettere sul suo esempio. Il suo sacrificio ci esorta a una vigilanza costante contro ogni forma di estremismo e all’impegno instancabile nella tutela delle nostre istituzioni democratiche.
Con riconoscenza e affetto.
Michele Fina Senatore della Repubblica
A Marco Alessandrini, già Sindaco di Pescara
Gentile Sindaco, Caro Marco
desidero innanzitutto esprimerVi il mio profondo dispiacere per l’impossibilità ad essere con voi a causa della sovrapposizione dei lavori d’Aula con le celebrazioni in memoria di Emilio Alessandrini, che il 29 gennaio 1979 venne tragicamente assassinato dalla violenza terrorista. Nonostante la mia assenza fisica, voglio comunque rendere rendere omaggio all’esemplare figura del Giudice Alessandrini, al suo impegno straordinario per la giustizia e la verità.
Lo scorso anno, intervenendo in Senato, ho richiamato le toccanti parole di Walter Tobagi, che descrivevano Alessandrini come il “prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare, perché non combina sciocchezze.” Una descrizione che non solo racchiude il rigore professionale e la dedizione, ma anche la profonda umanità e l’esempio che rappresenta per tutti noi.
A testimonianza della profondità del suo pensiero e della sua straordinaria sensibilità politica, vorrei in questi giorni di ricordo riportare una sua riflessione, pubblicata sull’ “Avanti!” il 26 gennaio 1979, appena tre giorni prima della sua tragica scomparsa:
“Non è un caso che le azioni dei brigatisti siano rivolte non tanto a uomini di destra, ma a progressisti. Il loro obiettivo è intuibilissimo: arrivare allo scontro nel più breve tempo possibile, togliendo di mezzo quel cuscinetto riformista che, in qualche misura, garantisce la sopravvivenza di questo tipo di società.”
Queste parole rappresentano un messaggio di assoluta salvezza morale, di straordinaria lucidità politica e giudiziaria, e ci consegnano una riflessione profondamente attuale. Emilio Alessandrini aveva colto con chiarezza come la tutela del sistema democratico si fondasse e si fonda tutt’ora sui suoi pesi e contrappesi, e sul ruolo essenziale di quei “cuscinetti riformisti” capaci di garantire equilibrio e dialogo nella società.
Il suo sacrificio ci richiama al dovere di proteggere questi principi, di preservare la giustizia come fondamento della vita democratica e di impegnarci nella difesa dei valori di libertà, uguaglianza e solidarietà che rappresentano il cuore della nostra Costituzione.
Sono e dobbiamo essere tutti grati a Marco Alessandrini che si impegna per questo, da avvocato e nelle cariche pubbliche ricoperte, al Comune di Pescara, all’Associazione Nazionale Magistrati e a tutte le istituzioni che promuovono il ricordo di Emilio Alessandrini. Questo esercizio di memoria è un atto non solo doveroso, ma necessario, affinché le giovani generazioni possano conoscere e interiorizzare l’eredità morale e civile che ci ha lasciato.
Voglio manifestarvi tutta la mia disponibilità a collaborare per future iniziative volte a ricordare il Giudice Alessandrini e a riflettere sul suo esempio. Il suo sacrificio ci esorta a una vigilanza costante contro ogni forma di estremismo e all’impegno instancabile nella tutela delle nostre istituzioni democratiche.
Con riconoscenza e affetto.
Michele Fina Senatore della Repubblica
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