Sulla vicenda della drammatica morte di Andrea Papi, causata dall’aggressione di un orso credo che occorra partire dalle parole addolorate della madre del ragazzo. La colpa non è del runner e non è degli animali. Esistono politiche di contenimento e di gestione e, proprio nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise ne abbiamo un esempio estremamente avanzato. Si può convivere con la fauna selvatica, garantendo anche la sicurezza delle persone che vivono il territorio, lo strumento della cattura esiste e può essere utilizzato per esemplari particolarmente problematici. L’impressione però è che si voglia utilizzare la vicenda per legittimare l’utilizzo di soluzioni sbrigative e semplicistiche. Se davvero vogliamo garantire la sicurezza si investa sulla tutela del capitale naturale.
Michele Fina
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