D’Amico ha proseguito: “Per la ripartenza saranno importanti la capacità di innovare e programmare. L’Abruzzo ha un potenziale enorme che deve in gran parte ancora essere messo a frutto, ed è importante che accada secondo un approccio improntato alla coesione e alla partecipazione: agli abruzzesi vanno offerti lavoro di qualità e servizi adeguati, vanno resi protagonisti e attori dei grandi cambiamenti che ci attendono, che vanno governati. Le forze politiche e civiche che ci sostengono, a cominciare dal Partito Democratico che ha svolto un ruolo decisivo nella costruzione dell’alleanza, hanno la giusta visione per sposare questo tipo di approccio. Sarà una delle basi del Patto per l’Abruzzo: il programma poi andrà elaborato in modo collettivo, ascoltando le cittadine e i cittadini”.
Daniele Marinelli, segretario del Pd Abruzzo, ha sottolineato: “Il Pd può essere orgoglioso del lavoro di tessitura e unione svolto nelle ultime settimane, che può essere ancora ampliato. E’ importante che Luciano D’Amico punti a una condivisione del programma con la cittadinanza e i territori. Dobbiamo essere capaci di raccontare la nostra idea di Abruzzo: la destra dovrà rendere conto di quanto non ha fatto e di quanto spesso ha fatto male. La nostra regione negli ultimi cinque anni è stata mortificata come non mai, ridotta a una periferia territoriale di Fratelli d’Italia. Il Presidente ha interpretato il suo ruolo esclusivamente come puntello politico alla sua leader, badando più ad aprire circoli e attirare portatori di voti piuttosto che a governare la Regione”.
Sono intervenuti anche il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il segretario del Pd dell’Aquila Nello Avellani, la consigliera comunale di Pescara Stefania Catalano, la segretaria dei Giovani Democratici della provincia di Teramo Ilaria Barnabei.
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