Fina prosegue: “Se il diritto a studiare per essere liberi, il diritto al futuro, è negato ad una ragazza in questo modo vuol dire che è messo in discussione per tutte e tutti. È da sottoscrivere la proposta della segretaria del Partito Democratico di una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia. E che sia anche un forte segno di un’inversione di tendenza. L’assenza di Giulia Cecchettin all’appuntamento con la sua laurea è l’ennesimo fallimento di tutte e tutti noi, del Paese con le sue istituzioni, degli uomini che non hanno ancora capito quanto sia tossica ed assassina la cultura patriarcale e quanto sia urgente eradicarla senza se e senza ma. Chi, di fronte a questa strage continua e crescente, alza le spalle con condiscendenza è un complice. Chi ha un minimo di coscienza civile dovrà sentirsi convocato ed impegnato; in Parlamento, ma anche nel Paese, in una battaglia culturale da parte degli uomini per cambiare loro stessi, in convinzioni e comportamenti che hanno giustificato e preparato il terreno di questa mattanza. Sento questo come un impegno solenne da prendere in qualità di parlamentare ma ancor prima come padre di una bimba che sogno potrà essere felice e libera, in un Paese in cui nessuno possa anche solo lontanamente limitare queste sacrosante aspirazioni”.
Fina: “Cambiamento parta dagli uomini. Serve legge su educazione all’affettività”
“Il femminicidio di Giulia Cecchettin deve scuoterci tutti. È chiaro che è un terribile monito che ci ricorda come il cambiamento deve iniziare a un livello profondo, quello dell’educazione e della cultura. E riguarda in primo luogo gli uomini”: lo dichiara il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Partito Democratico.
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