“Non aver prorogato il mercato tutelato dell’energia è stato un grave errore del Governo. Un errore che pagheranno le famiglie, anzitutto quelle più deboli, con destabilizzazioni, possibili truffe e aumenti considerevoli in bolletta. Per questo basta guardare i dati di ARERA che certificano come, in tutto il 2023, oltre il 90% di chi ha cambiato contratto, dal tutelato al libero, ma anche tra operatori sul libero, ha visto le bollette crescere”: lo dichiarano Annalisa Corrado, responsabile conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030 del Partito Democratico, e il senatore del Pd Michele Fina.
Corrado e Fina proseguono: “Abbiamo avversato questa decisione e provato a cambiare in Parlamento le norme, ma la maggioranza di governo non ci ha voluto ascoltare. A questa grave decisione, oltre gli aumenti in bolletta, si aggiungerà anche una pesante vicenda occupazionale legata alle lavoratrici e ai lavoratori che in via diretta e indiretta lavorano per il mercato tutelato. Parliamo di migliaia di persone e di famiglie che vengono abbandonate dal governo in quanto il decreto energia ha previsto la cancellazione della clausola sociale, cioè di quella norma che prevede la salvaguardia dei livelli occupazionali nel passaggio da un regime all’altro per il mercato energetico. E dunque oltre il danno la beffa. Non solo la fine del mercato tutelato comporterà possibili aumenti per circa 4,5 milioni di famiglie per lo più costituite da persone vulnerabili e anziani, ma anche il rischio di licenziamenti per oltre 2.000 lavoratori. Quella di cancellare l’articolo 36 Ter del DL Lavoro dello scorso maggio è una scelta precisa del Governo che reputiamo grave e sbagliata. Chiediamo al Governo di tutelare le famiglie dopo due anni di caro-energia e un’inflazione che ha eroso intere mensilità di stipendio per evitare che a pagare siano i più deboli e i lavoratori”.
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