“La transizione ecologica serve ai bambini di oggi per dare loro la possibilità tra cinquanta o sessant’anni di diventare nonni. Non esiste più una trattazione verticale, tutti gli ambiti come il lavoro, l’economia, l’ambiente, l’utilizzo delle risorse e la salute sono correlati”: lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo alla presentazione del Master MATE – Management della Transizione Ecologica, organizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’associazione TES. Per Cingolani “oltre all’aspetto tecnico ci sarà anche una base della transizione che riguarda le scienze umane, la società andrà organizzata in modo più moderno e inclusivo. E’ una sfida storica, sociale, tecnologica”.
E’ intervenuto anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, secondo cui “la transizione ecologica deve essere inclusiva anche dal punto di vista sociale, vanno ripensati gli ammortizzatori sociali e l’inclusione deve tenere dentro tutto il sistema produttivo. Non ci sono solo eccellenze: dovremo realizzare un’evoluzione anche per la cosiddetta brown economy e occorreranno strumenti tutti italiani perché una struttura produttiva come la nostra in cui si è detto che il piccolo è bello potrà avere più difficoltà”.
Il Master MATE si svolgerà da aprile a novembre, le iscrizioni sono aperte fino al 7 aprile. Il costo è più basso rispetto alla media perché, ha detto il direttore dell’associazione TES (Transizione Ecologica Solidale) Michele Fina “abbiamo deciso di aprire questa opportunità al maggior numero possibile di persone. La nostra associazione esiste da tre anni, ora la formula è diffusa e siamo contenti che sia stato istituito un dicastero ad hoc. Il Master costruito assieme all’Università di Modena e Reggio Emilia punta a costruire figure che nel pubblico e nel privato possano accompagnare il processo di transizione ecologica”.
Che, secondo il professor Carlo Adolfo Porro, Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è “uno sforzo collettivo che richiede diversi livelli: visione strategica, creazione di competenze che questo corso di prefigge di realizzare, sforzo condiviso, impegno di comunità. E’ emblematico che abbia sede in un’Università di un territorio con grande tradizione di sinergia tra i diversi attori”. Il professor Alberto Melloni, direttore del Master, lo ha definito un “esempio di collaborazione tra realtà accademica e associazioni. C’è l’esigenza di affrontare questa tematica attraverso il sapere”. Per Cristina Balbo, direttrice regionale di Intesa – San Paolo, “cresce la consapevolezza che essere sostenibili conviene, le aziende sostenibili sono quelle più produttive e il mercato riconosce loro un premio”.
La registrazione della presentazione è disponibile qui
Le informazioni sul Master MATE sono disponibili qui
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