Fina ha definito Guidorizzi “il più noto e tra i più apprezzati grecisti del nostro Paese. La sua produzione è notevole, servirebbe una rubrica apposita per presentare tutti i suoi lavori. Quelli che presentiamo fanno parte di un progetto molto elaborato di riordino e di racconto della mitologia greca”.
Guidorizzi non si è sottratto ai parallelismi con il momento storico attuale, dando anche giudizi molto netti: “Nel tempo che viviamo vedo una generazione di eroi in quelli si battono per l’umanità contro il virus che ci ha colpito. Gli antieroi sono invece per coloro che rifiutano la scienza, i no vax, per me è come una lotta tra la luce e il buio. In fondo l’eroismo è anche sacrificare se stessi per qualcosa di più alto”. L’autore ha accettato “il gioco” di associare personalità contemporanee a personaggi mitologici: “Greta la vedo come una Calipso, una ninfa benevola che sa ammonire; Draghi come Aiace Telamonio, di poche parole, solido. Va detto che il mondo femminile sta avanzando con dei personaggi che stanno prendendo in mano la nostra società. Di sicuro c’è bisogno di eroismo, persone che lottino e siano di esempio per gli altri”. Ulisse merita un posto a parte, il corso della sua vita metafora di quella di tutti: “Inizia la sua vita in una piccola isola tranquilla da cui viene strappato per partecipare a una guerra, poi per tornare a casa è costretto in una fase fiabesca a vagare solo per il mare, infine deve misurarsi con la mediocrità del mondo che è cambiato. Ognuno di noi ha una fase eroica della propria vita, poi deve convivere in una fase in cui diventare più saggio, calarsi nella realtà e nei problemi. In generale nella vita concreta i miti personali portano dietro segreti, modi di essere, tipici e caratteristici di ognuno di noi, sono filtri che fanno vedere le cose in un modo o nell’altro”.
L’autore, stimolato dalle domande e dagli spunti di Fina e Manzella, ha tratteggiato le ragioni della sua opera, e della forza della mitologia: “Non ricordo il momento esatto in cui decisi che lo studio dei miti greci sarebbe stato la mia vita, piuttosto alcuni libri importanti che lessi da ragazzo. Tra questi ‘La leggenda aurea degli dei e degli eroi’, che mi fece sentire per la prima volta quanto questi personaggi fossero allo stesso tempo reali e circondati da uno splendore che affascinava la mia fantasia. Poi senz’altro l’Iliade nella traduzione di Monti che ebbe su di me un influsso profondo. Ognuno di noi vive di miti, una parte della sua realtà va al di là della ragione: questi personaggi a poco a poco sono diventati miei compagni di vita. Ho avuto la fortuna di fare quello che volevo fare, studiare questo mondo. Poi mi è venuta voglia di raccontarlo agli altri. La mitologia è tornata di moda o forse non è mai passata di moda, di certo c’è stata un’epoca in cui ha dominato la politica e il sociale. Il mito è tornare alle nostre origini culturali, come pescare in pozzo profondo e tirare fuori dei tesori. I punti di interesse sono in tanti aspetti anche perché la letteratura contemporanea non propone forse delle grandi risposte ai nostri problemi, perciò si torna al mito”.
La registrazione del dialogo è disponibile qui.
Scrivi un commento