Nell’interrogazione al ministro Adolfo Urso, depositata nel luglio scorso nei giorni della protesta sindacale, si chiedeva conto delle iniziative per la tutela della produzione e dell’occupazione nello stabilimento di Sulmona e nell’indotto.
Fina ha ricordato nel suo intervento che il prossimo anno alla Magneti Marelli “sono previsti cento esuberi. C’è stato un sensibile contenimento visto che inizialmente ne erano previsti 135 e fa il paio con la chiusura del contratto di solidarietà: notizie apparentemente positive ma che non devono far abbassare la guardia. I dati positivi di questi giorni sull’occupazione sono determinati da periodi di recupero che sono stati caratterizzati da risparmi, né può rassicurare l’annuncio di presunte nuove produzioni visto che non vi è chiarezza e che queste sconterebbero la grave carenza di manutenzione dello stabilimento peligno. Si sono già registrate pesanti contrazioni della produzione e si è patito il rallentamento della fornitura di semiconduttori nel periodo della pandemia. Nel corso dello sciopero del 10 luglio ero ai cancelli della fabbrica e ho avuto modo di ascoltare le lavoratrici e i lavoratori, ma non c’erano esponenti del governo e della maggioranza. Il consiglio è di seguire questa e altre questioni analoghe con maggiore attenzione”.
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