Una “legge sul quadro sul clima” è stata presentata in Senato nel corso della riunione dell’intergruppo parlamentare “sulle politiche di contrasto e mitigazione dei cambiamenti climatici”, promosso dal senatore del Partito Democratico Michele Fina.
Il disegno di legge è stato redatto da WWF, Greenpeace, Kyoto Club, Transport & Environment e Legambiente e si basa sull’obiettivo vincolante del conseguimento della neutralità climatica (intesa come emissione netta di gas ad effetto serra pari a zero) entro il 2050. Fina ha annunciato l’avvio di un percorso di studio e condivisione: “Abbiamo deciso di riconvocarci tra due settimane per dare tempo a tutte e tutti di approfondire il testo e stabilire un livello, il più ampio possibile, di coinvolgimento delle forze parlamentari per arrivare al più presto all’avvio dell’iter di discussione e approvazione”. L’intergruppo conta settanta componenti tra membri di Camera e Senato, sia di maggioranza che di opposizione.
La proposta di legge chiede di istituire il Consiglio scientifico del clima, un organismo indipendente di consulenza scientifica e di valutazione e verifica delle politiche in materia di clima, costituito da tre membri che rimangono in carica per sei anni senza potere essere confermati. Esso tra le altre cose individua il budget di carbonio complessivo, ovvero la quantità di emissioni di gas ad effetto serra che può essere emessa in atmosfera per il conseguimento della neutralità climatica; effettua in questo ambito un monitoraggio annuale segnalando eventuali scostamenti; propone un Piano di azione sul clima che individua le azioni, le misure, le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma nonché le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure.
La proposta di legge stabilisce inoltre di istituire l’Assemblea dei cittadini per la crisi climatica e prevede disposizioni fiscali: “Il Governo, di intesa con il Consiglio scientifico del clima, è delegato ad adottare, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi finalizzati a orientare il mercato verso modelli di consumo e produzione sostenibili”.
Per Mariagrazia Midulla del WWF “approvare questa legge è necessario e urgente, ci aspettiamo che la legge venga sostenuta da tutte le forze politiche: gli studi ci dicono che se continuiamo ad inquinare in questo modo, stiamo esaurendo la possibilità di restare entro un grado e mezzo di innalzamento della temperatura, con evidenti aggravanti per l’Italia che si trova nell’area mediterranea”.
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