“C’è necessità di intervento dopo la conferenza stampa dove il sindaco dell’Aquila assieme ad altri suoi compagni di partito ha raccontato il presunto successo della manciata di fondi ottenuti per il Comune. Ci siamo sentiti in dovere di dire quello che è accaduto in questi anni, quali risorse hanno interessato questo territorio, anche per impegnare l’attuale governo ad avere se possibile lo stesso atteggiamento. C’è a disposizione dei crateri del 2009 e del 2016 un fondo complementare di un miliardo e 780 milioni grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, una grande conquista del nostro Paese nell’Europa che ha battuto un colpo dopo la pandemia. Da questo governo e con lo stesso spirito ci aspettiamo un ampliamento di quelle risorse, vista anche la capacità dimostrata da questi territori di progettare e mettere a terra i fondi”: lo ha detto Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese. La richiesta di Fina è condivisa con Gianni Anastasio, coordinatore dei sindaci del cratere: “Il lavoro che si sta facendo sul fondo complementare è frutto dei governi precedenti e della cabina di coordinamento. Occorre rilanciare attraverso un provvedimento simile che ci consentirebbe in futuro di continuare su questa strada: ecco come si può dimostrare di avere un occhio di riguardo per questo territorio”.
Stefania Pezzopane, parlamentare nelle due precedenti legislature, ha definito quella del sindaco Biondi “una narrazione falsa e inaccettabile. Il tema delle risorse è importante, va trattato con un approccio istituzionale: negli ultimi tempi non ci sono stati problemi e far passare chi se ne è occupato come inadempiente e ritardatario è disonesto dal punto di vista intellettuale.
Fina è anche intervenuto nel dibattito sulla conferma di Giovanni Legnini a capo della struttura commissariale: “Sono persuaso che ci sarà una richiesta collettiva a Giovanni Legnini, a partire da amministratori e imprese, perché questa storia prosegua: il suo lavoro imparziale ha riscosso apprezzamento da tutti”.
Pezzopane ha ricostruito l’andamento dei trasferimenti di risorse per la ricostruzione: “Tutti i governi hanno fatto un grande sforzo, chi più chi meno, anche grazie, in una fase meno recente, alle manifestazioni che abbiamo organizzato. Con il governo Letta ottenemmo il primo fondo programmato nel tempo, poi c’è stato il grande finanziamento di oltre cinque miliardi con il governo Renzi. Con il governo Conte II abbiamo avuto due miliardi 750 milioni, e un miliardo 700 milioni per la ricostruzione dell’altro cratere. Il flusso continuo ha garantito la possibilità di programmare la ricostruzione”.
Sulla questione specifica delle minori entrate e delle maggiori spese per i Comuni, Pezzopane ha ricordato che si è partiti nel 2011 con trenta milioni per l’Aquila, poi una progressiva diminuzione perché la ricostruzione avanzava e i Comuni recuperavano risorse dalle tasse comunali. “Quest’anno – ha detto ripercorrendo la rivendicazione di Biondi – il Comune dell’Aquila ha avuto un contributo raddoppiato ma l’anno scorso il sindaco in occasione della legge di bilancio aveva chiesto dieci milioni ed è stato accontentato: era la sua richiesta, non c’era un governo cattivo”.
Stefano Palumbo, consigliere comunale all’Aquila, ha ricordato che “nel marzo 2019 Biondi annunciava le dimissioni per l’assenza del contributo straordinario, all’epoca il governo era quello sostenuto da Lega e Movimento Cinque Stelle. E’ stato l’unico momento di difficoltà dal punto di vista del trasferimento dei fondi per la ricostruzione nel corso dell’amministrazione Biondi: con i governi sostenuti dal Pd non se ne sono mai verificati”.
Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha detto: “Voler far passare l’idea che chi è arrivato per ultimo ha risolto i problemi è fastidioso. L’Aquila ha goduto di attenzione, quando non venivano percepite le esigenze abbiamo dimostrato di sapere anteporre l’interesse della città a quello del partito”.
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