“Sul superbonus 110 per cento abbiamo il dovere di dare ascolto all’allarme che arriva dalle associazioni di categoria e dall’intero comparto: il rischio di fallimento per molte imprese e di indebitamento per tanti risparmiatori che hanno ceduto il proprio credito è sempre più concreto”: lo dichiara il senatore Michele Fina membro della Commissione Ambiente e lavori pubblici e segretario del Partito Democratico abruzzese.

Fina prosegue: “Va riconosciuto come, nel tempo, i numerosi correttivi alle norme abbiano generato grande confusione e determinato, per mesi, il sostanziale blocco del meccanismo di cessione dei crediti su cui si fonda il sistema superbonus. Non sono bastate le modifiche normative del decreto Aiuti-Bis in materia di responsabilità solidale, né la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 33/E, per sbloccare definitivamente la circolazione dei crediti di imposta. Ad oggi sono ancora molte le imprese che non riescono a lucrare tali crediti giacenti sui propri cassetti fiscali, scontando il disagio di una forte esposizione con fornitori e prestatori d’opera. Una situazione di grave disagio che si scarica, infine, su lavoratori e professionisti coinvolti nella realizzazione delle opere. È innegabile il valore di questa misura nella direzione della transizione ecologica, così come il contributo allo sviluppo e alla crescita del PIL. Allo stesso modo è comprensibile la necessità di un tagliando alla normativa, prevedendo anche modifiche e aggiornamenti alla misura nel suo complesso, dandole una prospettiva strutturale per il futuro. Ma per il presente è necessario un intervento immediato, una misura di proroga al 30 giugno 2023 per le abitazioni unifamiliari, che al 30 settembre 2022 hanno realizzato il 30% dei lavori, per dare il tempo necessario alla conclusione di tutti i lavori in corso, scongiurando la probabilità diffusa di fallimenti delle imprese, indebitamenti delle famiglie e contenziosi”.