“Vogliamo che i prossimi decenni siano quelli di un Paese più giusto e più vicino alle persone. La differenza tra noi e loro è che cavalcano problemi che creano paure, noi vogliamo risolverli. L’Italia oggi ha bisogno di questo perché il Covid ha lasciato sul tappeto la tragedia sociale e la paura”: lo ha detto Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato alla Camera, intervenendo a Celano all’Auditorium Enrico Fermi a un evento organizzato dal Partito Democratico abruzzese, nel corso del quale è stato annunciato che il segretario nazionale Enrico Letta sarà in Abruzzo per la campagna elettorale il 14 settembre.
Rispetto al caro – energia, Zingaretti ha detto che il Pd chiede al governo che “nessuno sia lasciato solo. Noi serviamo perché se quella paura non trova risposta diventa rabbia, che non risolve problemi ma cerca capri espiatori”.
Ha ricordato che “stanno arrivando 270 miliardi del PNRR, la destra ha votato contro ed è inaccettabile. Dobbiamo combattere perché in un momento drammatico l’Italia non può precipitare nell’oblio in cui le loro proposte la porterebbero”. Citata al riguardo la flat tax, “tassa ingiusta, che vuole ridurre la progressività delle imposte e viola il principio della democrazia di contribuire in base a quanto si ha. Darebbe soldi a chi sta meglio, e li sottrarrebbe a chi sta peggio, togliendoli dalla sanità, dalle pensioni, dalle politiche sociali. Noi vogliamo redistribuire la crescita sulla base della giustizia e della solidarietà. Vogliamo poi una battaglia di verità sui diritti civili, alla destra diciamo: i diritti delle donne e la 194 non si toccano”.
L’intervento di Zingaretti è stato preceduto da quello del segretario del Partito Democratico abruzzese, e candidato al Senato, Michele Fina, che ha elencato i punti qualificanti del programma del Pd: “Il lavoro è al centro delle nostre idee e del nostro Dna; sull’ambiente vogliamo insistere sulle rinnovabili e continuare sul bonus 110 per cento, migliorandolo, mentre i nostri avversari dicono nucleare e trivelle, ma così non parlano né all’immediato né al medio termine, è un modo per non affrontare il problema”. Poi in primo piano cultura e infrastrutture. Fina ha attaccato Giorgia Meloni, candidata al collegio uninominale L’Aquila – Teramo, in cui se la vedrà con Rita Innocenzi: “Chiediamo che si confrontino, ma sappiamo già che Meloni non lo accetterà perché ha già perso, non conosce i luoghi e i problemi. La scelta è tra l’Abruzzo e chi cala i candidati dall’alto”. Poi ha citato le candidate e i candidati della coalizione di centrodestra paracadutati in posizione di eleggibilità: oltre alla Meloni da Roma c’è Fabio Roscani, poi Alberto Bagnai da Firenze e Rachele Silvestri dalle Marche.
Concetto ribadito nel suo intervento anche da Innocenzi, mentre Ermanno Natalini, segretario del Pd di Celano, ha ricordato le forti penalizzazioni che ha scontato la Marsica, tra cui nei settori della sanità e dell’agricoltura, a causa del malgoverno della destra in Regione.
Scrivi un commento